La piadina è uno dei cibi street food più amati e rappresenta la Romagna e le sue tradizioni. Una ricetta dalle origini antichissime, varia di forme e dimensioni lungo tutta la costa: più sottile a nord e più spessa nel sud della regione, ha anche tante varianti, con o senza strutto o con l’olio o farine differenti.
La vera ricetta?
Dosi per 4 persone, realizzazione e tempo di riposo circa 40 minuti, cottura 5 minuti.
Ingredienti:
Procedimento:
In un pentolino d’acqua sciogliere il sale, prendere una bacinella versare il mezzo kg di farina e bicarbonato, lo strutto e l’acqua tiepida.
Mescolare ed impastare il tutto finché non otterrete un composto liscio ed elastico, lasciare riposare per circa 30 minuti e poi dividete il composto in 4 parti da circa 180 gr ciascuna e con il mattarello stendere la pasta per formare la piadina.
Come farcirla?
Per le farciture, spazio alla fantasia! Le classiche farciture romagnole sono crudo stracchino e rucola, con la salsiccia o con la porchetta, ma potrete scegliere quelle che preferite in base al vostro gusto… e per i più ghiotti è ottima anche con golose marmellate o creme spalmabili.
Potrete assaporare la piadina fatta a mano in uno dei tanti chioschetti del lungomare di Cattolica oppure in hotel in occasione della cena vista mare in terrazza organizzata dal lunedì al venerdì.
… un piccolo tuffo nella storia
La storia della piadina romagnola ha origini antichissime, risale al periodo etrusco, tramandata poi ai Romani fino ai giorni nostri.
Fu Giovanni Pascoli a rendere la piadina appartenente alla terra di Romagna, nominandola in uno dei suoi poemetti come il “cibo nazionale dei romagnoli”.
Considerata fino al Novecento come cibo dei contadini, divenne famosa negli anni ’40 e ’50 conquistando i primi turisti che scelsero la riviera come meta di vacanze.